RIEDUCAZIONE VESTIBOLARE

Le vertigini di origine periferica (cioè non causate da una malattia neurologica) fanno parte dei più frequenti motivi di lamentela e consultazione dei pazienti di medicina generale.
Per vertigine si intende una sensazione soggettiva sgradevole, più o meno grave, di instabilità rispetto all’ambiente circostante.
Una vertigine o un disequilibrio si manifesta in caso di informazioni divergenti provenienti dalle fonti che determinano l’orientamento spaziale o in seguito ad una perturbazione del trattamento di questi segnali a livello del cervello.
INTEGRAZIONE ERRONEA PROVENIENTE DA: -ORGANO DI EQUILIBRIO – OSSERVAZIONE VISIVA – SISTEMA PROPRIOCETTIVO.
QUESTI TRE SISTEMI DEVONO ESSERE CONCORDANTI.
Se guardiamo nel vuoto, ad esempio, dai piani alti di un palazzo, abbiamo vertigini perché il sistema della visione non è concordante con gli altri due. Se invece ci lanciamo con un paracadute non avremo vertigini perché i tre sistemi saranno concordanti nella loro discordanza.


L’obiettivo della rieducazione vestibolare è quindi:

1) Capire con dei test accurati e molto precisi a che livello intervenire

2) Diminuire l’angoscia poiché il paziente non osa più fare niente e soprattutto ha paura di non poter guarire

3) Recuperare il prima possibile una vita normale grazie all’abituazione, il compenso e la rieducazione funzionale.

Ciò è possibile con successo con degli esercizi specifici che riguardano la propriocezione, il sistema visivo e quello vestibolare o con delle manovre manuali che riguardano il piano occlusale (apparato temporo-mandibolare), il sistema viscerale (ci sono alcune vertigini di origine viscerale addominale) e quello mio-fasciale (specie della regione cervicale).